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Nel 2020, 229 ciclisti sono morti nel traffico, secondo i nuovi dati dell'Ufficio centrale di statistica (CBS). Si tratta del numero più alto degli ultimi 25 anni. L'Unione dei ciclisti ritiene scioccante questo aumento e chiede un'azione immediata. La direttrice Esther van Garderen: “Non possiamo aspettare la formazione di un nuovo gabinetto. Dobbiamo agire adesso”.

Riduzione della velocità, migliore applicazione

Secondo Unione Ciclisti-direttrice Esther van Garderen, è importante intraprendere azioni concrete. “La velocità nei nostri villaggi e nelle nostre città deve davvero raggiungere i 30 chilometri orari il più rapidamente possibile, e questo deve essere rigorosamente applicato. Non dovrebbe accadere che la vita di un ciclista sia messa a rischio perché un automobilista può continuare a guidare su una strada vuota”.

Nel 2020 abbiamo iniziato a pedalare molto di più durante il periodo della corona. Eppure l’aumento del numero di incidenti mortali in bicicletta è inaspettatamente elevato. Il fatto che l'aumento sia così consistente dimostra che noi nei Paesi Bassi dobbiamo prendere molto più seriamente la sicurezza stradale. Dai dati della CBS non è possibile determinare le cause, ma altre ricerche sembrano mostrare che gli automobilisti guidano più spesso a velocità troppo elevata su strade vuote. Secondo l'Unione dei ciclisti, a causa del maggiore affollamento sulla pista ciclabile è probabilmente aumentato anche il rischio di incidenti con veicoli singoli.

Per gli incidenti con un solo veicolo, è importante che vengano effettuati investimenti significativi nelle infrastrutture ciclistiche. “Percorsi ciclabili più larghi, senza ostacoli contro i quali i ciclisti possono sbattere o bordi pericolosi. Le soluzioni esistono da molto tempo e ci sono anche piani per implementarle, ma ora dobbiamo davvero andare avanti”, afferma Esther van Garderen. Più soldi dovranno davvero andare ai comuni in modo che possano investire in infrastrutture ciclistiche sicure.

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