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Rifiutare un'app sulla piattaforma Google Play è costato caro all'azienda americana Google in Italia. Un'app sviluppata dal colosso italiano dell'energia Enel in grado di trovare stazioni di ricarica per auto elettriche è stata rifiutata da Google. Ancora una volta Google è nel mirino dell'AGCM, l'organismo italiano di vigilanza sulle pratiche del commercio equo e solidale (ACM).

Il colosso della ricerca online aveva già pagato 2017 milioni di euro nel maggio 306 per regolarizzare la sua situazione con il fisco italiano. Questa volta viene perseguita per abuso di posizione dominante. Il colosso della ricerca online dovrà pagare una multa di oltre 102 milioni di euro, una cifra elevata per una sanzione del governo nazionale.

Tre italiani su quattro utilizzano un telefono Android e dipendono da Google Play per scaricare applicazioni. Inoltre, Google ha anche accesso ad Android Auto Juice Pass, Enel

abuso di potere

Lo abbiamo fatto tutti. I dominanti determinano ciò che accade e sono ora sempre più oggetto di indagini per abuso di posizione dominante. Come nel caso dell’applicazione JuicePass, questo abuso di posizione dominante non ha solo conseguenze economiche. Secondo l'organismo di vigilanza ciò incide anche sulla qualità dei contenuti destinati all'utente finale. Le aziende che sviluppano il software non possono determinare cosa può o non può fare il loro prodotto. Google lo determina anche durante il processo di verifica che precede la pubblicazione di un'app. 

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Il fatto che il processo di controllo monitori gli aspetti tecnici, di sicurezza e di tutela della privacy è senza dubbio un bene per l'utente finale. Il fatto che Google imponga al produttore regole su quali funzioni sono consentite o meno nel suo prodotto è discutibile. 

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carta di ricarica per Google Play