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Tutti nel mercato del lavoro devono essere in grado di lavorare in modo onesto, corretto e sicuro.

Le società di piattaforme come i fornitori di pasti, i fornitori di corse in taxi o i fornitori di aiuto domestico spesso lavorano con lavoratori autonomi. Questa può essere una scelta consapevole per i lavoratori e offrire un maggiore valore aggiunto sia per il lavoratore che per la piattaforma. Allo stesso tempo, accade che il lavoro sia organizzato in modo tale che non si possa parlare di lavorare come imprenditore indipendente sulla piattaforma.

Il ministro Van Gennip (SZW) informa la Camera dei rappresentanti che lei e i colleghi europei una lettera ha aderito a un approccio efficace al falso lavoro autonomo nel lavoro su piattaforma. Tutti nel mercato del lavoro devono essere in grado di lavorare in modo onesto, corretto e sicuro. Questo non è sempre il caso. Il “falso lavoro autonomo” è particolarmente comune nel lavoro tramite piattaforma. Un lavoratore dipendente è classificato come lavoratore autonomo, mentre in realtà è un lavoratore dipendente. Di conseguenza, la persona perde la protezione sociale.

Nel contesto dei negoziati su una direttiva europea per contrastare questo fenomeno, i Paesi Bassi vogliono spingere per norme che aiutino i lavoratori delle piattaforme. Ecco perché il Ministro Van Gennip – insieme ad altri 7 Stati membri – ha firmato una lettera per insistere sulle regole europee per combattere il falso lavoro autonomo nel lavoro su piattaforma.

“Gli imprenditori indipendenti danno un contributo importante ai Paesi Bassi. Ma laddove esiste un falso lavoro autonomo, questo minaccia la concorrenza leale tra lavoratori e tra datori di lavoro. I rischi di ciò ricadono sui lavoratori. Ciò mina il nostro sistema sociale e può avere gravi conseguenze per loro. In un contesto europeo si vede anche la necessità di contrastare il falso lavoro autonomo, soprattutto nel contesto del lavoro tramite piattaforma. Penso che sia importante introdurre rapidamente norme per combattere efficacemente il falso lavoro autonomo nel settore delle piattaforme”.

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È inoltre riconosciuto a livello europeo che occorre contrastare il “falso lavoro autonomo” nel lavoro tramite piattaforma. Ciò crea concorrenza sleale e protezione (sociale) inadeguata per i lavoratori che ne hanno diritto. Ecco perché si sta lavorando su una direttiva europea che, tra le altre cose, aiuterà i lavoratori delle piattaforme a rivendicare più facilmente il loro status di dipendenti. 

Con la normativa proposta, presto saranno le piattaforme, e non i dipendenti, a dover dimostrare se qualcuno lavora effettivamente come lavoratore autonomo o ha un normale contratto di lavoro. Un passo importante per tutelare meglio quei lavoratori. L’elaborazione di questo schema sta ora prendendo forma. Il ministro Van Gennip vuole quindi sottolineare, insieme agli altri Stati membri, l’importanza dell’urgenza di arrivare rapidamente a regole buone ed efficaci.

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