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Immagine Pitane

Gli sviluppi in Francia evidenziano crescenti tensioni all’interno del settore agricolo europeo, dove gli agricoltori alzano sempre più la voce contro quelle che considerano pressioni economiche e normative ingiuste.

Gli agricoltori francesi, sostenuti dal più grande sindacato agricolo del paese, la FNSEA, hanno organizzato proteste di massa che hanno causato notevoli disagi al traffico, soprattutto a Parigi e dintorni. Queste azioni erano una risposta diretta alle crescenti sfide che la comunità agricola francese deve affrontare, tra cui l’aumento dei costi del carburante, i ritardi nei pagamenti dei sussidi dell’Unione Europea, l’aumento della burocrazia e la concorrenza delle importazioni.

Gli agricoltori hanno adottato una strategia consistente nel bloccare le strade principali in entrata e in uscita da Parigi con i loro trattori, causando notevoli disagi al traffico. Ad esempio, l’autostrada A1, che collega Parigi a Lille e al Belgio, è stata effettivamente bloccata da trattori e balle di fieno. Secondo il FNSEA a questa mobilitazione nazionale hanno preso parte circa 55.000 persone.

tassisti

Oltre ai contadini, anche i tassisti hanno annunciato che protesteranno. Queste azioni potrebbero causare notevoli problemi e disagi al traffico in diverse regioni francesi. Questa collaborazione senza precedenti tra due professioni molto diverse ha portato a estesi blocchi del traffico in tutta la Francia, interrompendo in modo significativo la vita quotidiana nelle principali città e oltre.

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Queste azioni coordinate evidenziano la crescente frustrazione sia degli agricoltori che dei tassisti. Entrambi i gruppi si sentono messi alle strette dalle politiche governative che minacciano le loro operazioni commerciali e i loro mezzi di sussistenza.

Gli agricoltori, sostenuti dalla FRSEA dell'Île-de-France, hanno individuato otto punti chiave per i loro blocchi, tra cui la A1 a Chennevières e la A4 a Jossigny. Inoltre, anche altre città come Lione e Marsiglia sono state colpite da azioni simili. A Lione, la sezione locale della FNSEA, insieme alla JA, ha chiesto un'"operazione lumache" dai Monts du Lyonnais, seguita da blocchi sulla A450. Altrettanto complessa è la situazione a Marsiglia, alla quale si aggiungono i tassisti che si oppongono alle tariffe di trasporto dei pazienti fissate dall'Assurance maladie.

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L’impatto di queste proteste si estende oltre le principali città. Nel Passo di Calais verwacht che la A16 sarà bloccata dalle 9 alle 17, mentre a Corrèze saranno previste deviazioni sulla A20 e sulla A89. Secondo quanto riferito, anche la A480 nell'Isère resta bloccata nella regione di Grenoble, con sbarramenti all'incrocio tra la A43 e la A48 a Coiranne.

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Foto: © Pitane Blue - Gabriel Attal

Il primo ministro francese Gabriel Attal ha cercato di allentare la situazione offrendo una serie di concessioni, tra cui il freno all’aumento del costo del carburante e la semplificazione delle normative. Si è inoltre impegnato a dare priorità al settore agricolo e ha annunciato “10 misure immediate” per aiutare gli agricoltori.

Queste misure includevano l’eliminazione di un proposto aumento dei costi del carburante e una petizione all’UE per modificare le norme che impongono agli agricoltori di lasciare parte dei loro terreni a riposo. Attal ha inoltre assicurato che la Francia continuerà ad opporsi alla firma dell'accordo di libero scambio con l'UE che, secondo gli agricoltori, porterebbe ad un'inondazione dei supermercati con prodotti a buon mercato.

Tuttavia, la risposta degli agricoltori agli annunci di Attal è stata contrastante. Rappresentanti della comunità agricola, come Alexandre Plateau del FNSEA e Laurence Marandola del sindacato La Confederazione paga, hanno espresso il loro disappunto riguardo alle misure. Li hanno considerati insufficienti e hanno sottolineato la loro intenzione di continuare la mobilitazione, anche se in forme diverse, come proteste sulle strade, alle rotatorie e davanti ai supermercati.

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